Numerosi scritti attribuiscono la provenienza dello Zafferano all’Asia Minore dove era usato per profumazioni di vario genere, cosmesi, prodotti medicali e colorazione di stoffe pregiate.
Da lì la sua espansione in Africa settentrionale e di conseguenza in Spagna e Francia per approdare in Italia intorno al 1500, secondo alcune fonti, grazie a un monaco della famiglia Santucci di Navelli grande appassionato di agricoltura. Si narra che il padre del religioso avesse trasportato numerosi bulbi dalla Spagna a Navelli grazie a una licenza accordata dal tribunale dell’inquisizione; da lì si diffuse fino a L’Aquila e dall’Abruzzo via via raggiunse numerose zone d’Italia come Toscana, Sicilia e Sardegna, le regioni con la più grande produzione tutt’ora attiva.